Sintomi di dissoluzione della Confederazione Sudista

Marx (1862)

 


Trascritto da Roberto Saranga, Gennaio 2001


 

Londra, 7 novembre 1862

 

La stampa inglese è più sudista del Sud, dato che vede tutto nero al Nord mentre ostenta il più roseo ottimismo per quanto riguarda il paese dei "negri". Si dà il caso però che gli stati schiavisti non partecipino minimamente alla "euforia di vittoria" che sembra travolgere il Times.

La stampa sudista ha risposto con un coro di lamentele e di critiche alla sconfitti di Corinth, accusando "d'incapacità e di presunzione" i generali Price e Van Dorn. Il Mobile Advertiser cita l'esempio del 42° reggimento dell'Alabama, che il venerdì precedente la battaglia contava 530 uomini, ed il sabato sera era ridotto a dieci unità: tutti gli altri uomini erano morti, feriti, prigionieri o dispersi. I giornali della Virginia suonano la stessa solfa.

Scrive il Richmond Whig: " E' evidente che l'obiettivo immediato della nostra campagna nel Mississipi è ormai fallito ". gli fa eco il Richmond Enquirer: "E' da temere che l'esito di questa battaglia abbia nefaste conseguenze sulla nostra campagna nell'Ovest ".

Tale previsione non ha tardato ad avverarsi: la evacuazione dell'esercito di Bragg dal Kentucky e la sconfitta dei confederati presso Nashville, nel Tennessee, ne sono la riprova.

La stessa fonte sudista - i giornali della Virginia, della Georgia e dell'Alabama - ci fornisce interessanti chiarimenti sul conflitto esistente fra il governo centrale di Richmond e i governi dei singoli stati schiavisti. La causa occasionale è la recente legge sulla coscrizione, con cui il Congresso prolungava il periodo di leva molto al di là dei normali limiti d'età. In Georgia un tale Levingood è stato arruolato in base a questa legge; poiché si rifiutava di raggiungere il suo reggimento, è stato arrestato da un agente della Confederazione, J.P.Bruce. Levingood si è appellato al tribunale supremo di Elbert County, in Georgia, che ha decretato la sua immediata liberazione. Nella lunga motivazione della sentenza, i giudici dichiarano tra l'altro:

" Nel paragrafo del preambolo della Costituzione della Confederazione si ribadisce esplicitamente che i diversi stati sono stati indipendenti e sovrani. In che senso sarà possibile sostenerlo nel caso della Georgia, se qualsiiasi miliziano potrà esser sottratto di forza al controllo del comandante supremo di tale stato? Se il Congresso di Richmond emana una legge che ammette talune eccezzioni alla coscrizione, che cosa gli impedisce di emanar leggi che non ammettono eccezione alcuna, in modo da vincolare la responsabilità del governatore, dell'Assemblea legislativa e del personale giudiziario, ponendo termine quindi all'autonomia di tutti gli organi governativi del singolo stato?...Per questi motivi essenziali noi riteniamo e ordiniamo con la presente sentenza che la legge di coscrizione del Congresso è nulla e inesistente, e non ha alcun valore legale...".

In Virginia si riscontra lo stesso contrasto fra "il singolo stato" e la "Confederazione degli stati". Motivo del conflitto è il rifiuto del governo virginiano di riconoscere agli agenti di Jefferson Davis il diritto di reclutare i miliziani virginiani e di incorporarli nell'esercito confederato. In proposito si è scatenata una polemica tra il ministro della Guerra e il sinistro generale J.B.Floyd, che sotto la presidenza di Buchanan rivestì la carica di ministro della Guerra dell'Unione, che preparo la secessione e per giunta "alleggerì" il pubblico erario di ingenti somme, che andarono ad impinguare i suoi forzieri personali. Questo famigerato leader secessionista, soprannominato nel Nord Floyd the Thief, adesso si atteggia a paladino dei diritti della Virginia contro la Confederazione. In merito alla corrispondenza tra Floyd e il ministro della Guerra, il Richmond Examiner rileva tra l'altro:

" Tutta questa corrispondenza illustra adeguatamente come il nostro stato (la Virginia) ed il suo esercito siano astiosamente, tenacemente presi di mira da coloro che a Richmond abusano del potere della Confederazione. La Virginia è schiacciata sotto il peso da oneri insopportabili. Ma vi è un limite a tutto: per quanto paziente, lo stato non sopporterà ulteriormente il ripetersi di tali abusi di potere... La Virginia ha procurato da sola praticamente tutte le armi, le munizioni e le forniture militari che hanno permesso di conseguire la vittoria sui campi di Methel e Manassas. Ha messo a disposizione dei confederati 73 mila fucili e moschetti, 233 pezzi di artiglieria e un armamento formidabile, che faceano parte dei suoi arsenali, dei suoi depositi. Ha messo a disposizione della Confederazione fino all'ultimo uomo in grado di combattere; ebbene, ha dovuto ricacciare il nemico dal suo confine occidentale con i suoi propri mezzi. Non è disgustoso constatare che i responsabili del governo confederato osano farsi beffe di lei? ".

Anche nel Texas le continue spedizioni dei suoi uomini sul fronte dell'Est hanno suscitato oposizione alla Confederazione. Il 30 settembre Oldham, il rappresentante del Texas, ha fatto sentire le sue proteste al Congresso di Richmond:

" Per la spedizione Wildgans di Subley, 3.500 soldati scelti texani sono stati mandati incontro alla morte nelle aride pianure del Nuovo Messico - con la conseguenza di attirare il nemico verso i nostri confini, che esso si ripromette di varcare durante l'inverno. Avete dislocato le forze più valide del Texas ad est del Mississipi, le avete trascinate in Virginia, le avete utilizzate nelle zone più pericolose del fronte, dove sono state decimate. I tre quarti degli uomini di ogni reggimento texano riposano nella tomba; quei pochi che son tornati nelle loro case, sono in licenza di convalescenza. Se questo governo continuerà ad attingere fra gli uomini validi del Texas per mantenere tutti i reggimenti al loro effettivo normale, il Texas sarà rovinato, rovinato irrimediabilmente. E' ingiusto e poco politico. Questi uomini devono difendere la loro famiglia, la loro patria. A loro nome, io protesto contro l'operato del governo, che invia questi uomini dall'ovest del Mississipi verso i fronti dell'est e da ovest ".

In base agli elementi forniti dai giornalisti sudisti possiamo trarre due conclusioni. In primo luogo, gli sforzi imposti dal governo confederato per colmare i vuoti dell'esercito e far fronte alle perdite superano i limiti della sopportazione; le risorse militari si esauriscono. In secondo luogo, ed è questo il punto determinante, la dottrina degli state rights [1] di cui gli usurpatori si erano avvalsi per dare alla secessione una parvenza di costituzionalità, adesso minaccia di ritorcersi a loro danno. Jefferson Davis non è riuscito a "fare del Sud una nazione", contrariamente a quanto proclama in Inghilterra il suo ammiratore Gladstone.

Die Presse, 14 novembre 1862

 

Note

1. La dottrina della sovranità dei singoli stati.

 


Ultima modifica 6.1.2001