Vicende americane

Marx (1862)

 


Trascritto da Roberto Saranga, Settembre 2000


 

Londra, 26 febbraio 1862

Il presidente Lincoln azzarda un passo avanti soltanto quando il corso degli eventi e le richieste generali dell'opinione pubblica non consentono ulteriori indugi. Ma una volta che "old Abe" si è convinto di essere arrivato a quel momento critico, allora sorprende in egual misura amici e nemici, con un'azione improvvisa eseguita nel modo più silenzioso possibile. Così, nel modo meno appariscente, recentemente ha fatto un colpo che sei mesi prima gli sarebbe costato la carica presidenziale e che, anche pochi mesi fa, avrebbe suscitato una marea di discussioni. Intendiamo parlare della destituzione di McClellan dal suo posto di comandante in capo di tutti gli eserciti dell'Unione.

Prima di tutto Lincoln ha sostituito il ministro della Guerra, Cameron [1], con un giurista energico e spietato, Edwin Stanton. Questi emanò un ordine del giorno ai generali Buell, Halleck, Butler, Sherman ed altri comandanti di interi settori o capi di spedizione, con il quale veniva comunicato loro che in futuro avrebbero ricevuto tutti gli ordini, in chiaro e segreti, direttamente dal ministro della Guerra. Infine Lincoln emanò degli ordini dove si firmò come "Comandante in capo dell'esercito e della marina", un attributo che gli spettava, secondo la Costituzione. In questo modo "tranquillo", "il giovane Napoleone" fu privato del comando supremo che aveva tenuto sino ad allora su tutti gli eserciti e la sua azione di comando fu limitata all'armata del Potomac, benché gli restasse il titolo di "comandante in capo". Le vittorie conseguite nel Kentucky, nel Tennessee e sulla costa atlantica erano i primi avvenimenti favorevoli che segnavano l'assunzione del comando supremo da parte del presidente Lincoln.

La carica di comandante in capo, detenuta sino allora da McClellan, è stata istituita negli Stati Uniti sulla scorta del modello inglese e corrisponde approssimativamente alla carica di Gran Connestabile dell'antico esercito francese. Durante la guerra di Crimea anche l'Inghilterra scoprì l'inutilità di tale istituzione ormai superata. Di conseguenza fu concluso un compromesso per il quale parte degli attributi sino allora spettanti al comandante in capo venivano trasferiti al ministro della Guerra.

Mancano ancora gli elementi necessari per poter valutare la tattica temporeggiatrice di McClellan sul Potomac; comunque è fuori di dubbio che la sua influenza ha agito da freno sull'andamento generale della guerra. Si può ripetere per McClellan quello che Macaulay dice di Essex: " Gli errori militari di essex furono dovuti per lo più a scrupolo politico. Era fedele alla causa del Parlamento, ma senza alcun ardore, ed una grande disfatta era la sola cosa che temesse più di una grande vittoria ". McClellan e la maggior parte degli ufficiali dell'esercito regolare usciti da West Point sono più o meno legati dall'esprit de corps ai loro vecchi camerati militanti in campo avverso. Nutrono la stessa gelosia per i parvenus che sono per loro i "militari civili". A loro avviso la guerra deve essere condotta in modo rigorosamente tecnico, mirando continuamente alla restaurazione dell'Unione sulla sua vecchia base, e perciò deve soprattutto rimanere estranea a tendenze rivoluzionarie che tocchino le questioni di principio. Bella concezione, per una guerra che è essenzialmente una guerra di princìpi! I primi generali del Parlamento inglese caddero nello stesso errore. " Ma " dice Cromwell [2], " come cambiò tutto, non appena la guida fu presa da uomini che professavano princìpi di fede e di religiosità! ".

Il Washington Star, il giornale particolare di McClellan, in uno dei suoi ultimi numeri dichiara: " Lo scopo di tutti gli accordi militari del generale Mcclellan è di restaurare completamente l'Unione, esattamente com'era prima dello scoppio della ribellione ". Nessuna meraviglia, dunque, se sul Potomac, sotto gli occhi del generale supremo, l'esercito era addestrato a catturare gli schiavi! Ancora poco tempo fa, con un ordine speciale, McClellan ha cacciato dall'accampamento gli Hutchinson, una famiglia di musicisti, perché cantavano canzoni antischiaviste!

A parte tali dimostrazioni "anti-tendezialistiche", McClellan ha protetto con il suo scudo i traditori dell'Unione. Così, per esempio, ha promosso Maynard ad una carica più elevata, benchè costui - e lo dimostrano i documenti resi pubblici dal comitè d'inchiesta della Camera dei Deputati - lavorasse come agente al soldo dei secessionisti. A partire dal generale Patterson, il cui tradimento fu la causa della sconfitta di Manassas, fino al generale Stone, che predispose la sconfitta di Ball's Bluff con un accordo diretto con il nemico, McClellan sapeva tenere ogni traditore militare lontano dalla corte marziale, e, in moltissimi casi, anche dall'espulsione dall'esercito. Il comitè d'inchiesta del Congresso, a questo proposito, ha rivelato i fatti più sorprendenti. Lincoln decise di prendere provvedimenti energici per dimostrare che con l'assunzione del comando supremo da parte sua era suonata l'ora per i traditori con le spalline e che era giunto il momento cruciale nella conduzione delle operazioni. Per suo ordine il generale Stone fu arrestato nel suo letto alle due di notte del 10 febbraio e portato a Forte Lafayette. Poche ore dopo fu reso noto l'ordine del suo arresto, firmato da Stanton, in cui si formula l'accusa di alto tradimento, che dovrà essere giudicata da una corte marziale. Stone venne arrestato e messo sotto accusa senza comunicare nulla al generale McClellan.

Finché rimaneva inattivo e si cullava sugli allori prima di guadagnarseli, McClellan era naturalmente deciso a nonpermettere ad alcun altro generale di prevenirlo. I generali Halleck e Pope avevano deciso una mossa combinata per costringere ad una battaglia decisiva il generale Price, che già una volta era sfuggito a Frémont grazie all'intervento di Washington. Un telegramma di McClellan proibì loro di vibrare il colpo. Il generale Halleck, richiamato con un telegramma analogo, dovette desistere dall''ttacco di Forte Columbus, in un momento in cui il forte era pressochè allagato. McClellan aveva chiaramente proibito ai generali dell'Ovest di corrispondere uno con l'altro. Ognuno di loro doveva per prima cosa rivolgersi a Washington appena veniva proposta un'azione combinata. Ora il presidente Lincoln ha ridato loro la necessaria libertà di azione.

Quanto fosse vantaggiosa per la secessione la politica militare del generale McClellan, è dimostrato oltre ogni dubbio dai continui panegirici che gli dedica il New York Herald. Per i gusti dell'Herald, egli è un eroe. Il famoso Bennet, proprietario e redattore capo dell'Herald, prima aveva tenuto in pugno i governi di Pierce e di Buchanan per mezzo dei suoi "rappresentanti speciali", ossia i suoi corrispondenti a Washington. Sotto la presidenza di Lincoln egli cercò di conquistarsi lo stesso potere per vie traverse, facendo sì che il suo "rappresentante speciale", il dottor Joes, un uomo del Sud e fratello di un ufficiale che aveva disertato dall'Unione, entrasse nei favori di McClellan. Sotto il patrocinio di McClellan, devono essere state permesse grandi libertà a questo Joes quando Cameron era a capo del dicastero della Guerra. Evidentemente egli si aspettava che Stanton gli garantisse gli stessi privilegi, e pertanto l'8 febbraio si presentava al ministero della Guerra dove il ministro della Guerra, il suo segretario in capo e alcuni membri del congresso si stavano consultando appunto sui provvedimenti bellici necessari. Messo alla porta, Joes si inalberò, e quando finalmente battè in ritirata, minacciò che l'Herald avrebbe sparato a zero sull'attuale dicastero della Guerra nel caso che gli avesse rifiutato lo "speciale privilegio" di confidargli, in particolare, le deliberazioni del Gabinetto, i telegrammi, le comunicazioni pubbliche e le notizie belliche. La mattina dopo, il 9 febbraio, il dottor Joes aveva riunito tutto lo stato maggiore di McClellan a bere champagne a colazione con lui. Le disgrazie, però, fanno presto ad arrivare. Un sottufficiale entrò con sei uomini, prese il potente Joes e lo portò a Forte McHenry dove, come stabiliva chiaramente l'ordine del ministro della Guerra, doveva essere tenuto sotto stretto controllo come spia.

Die Presse, 3 marzo 1862

 

Note

1. L'11 gennaio 1862 Lincoln destituiva Cameron dalla carica di ministro della Guerra e lo nominava ambasciatore in Russia.

2. Cfr. il discorso di Cromwell al Parlamento, il 4 luglio 1653.

 


Ultima modifica 28.9.2000