La guerra civile americana (1)

Marx (1862)

 


Trascritto da Roberto Saranga, Settembre 2000


 

Londra, 21 marzo 1862

Da qualunque punto di vista la si consideri, la guerra civile americana presenta uno spettacolo senza confronti negli annali della storia militare. L'immensa ampiezza del territorio conteso; la vasta estensione del fronte e delle linee di operazione; la consistenza numerica degli eserciti nemici, la cui organizzazione trovava ben poco sostegno in una precedente struttura organizzativa; il costo favoloso di questi eserciti; il modo do guidarli e i princìpi tattici e strategici generali secondo i quali viene fatta la guerra, sono tutti elementi nuovi agli occhi dello spettatore europeo.

La congiura secessionista, organizzata, patrocinata e sostenuta, fin da molto tempo prima del suo scoppio, dal governo Buchanan, ha dato al Sud un vantaggio che era la sola cosa con la quale poteva sperare di raggiungere il suo scopo. Per il Sud - compromesso dalla sua popolazione di schiavi e da un elemento fortemente unionista fra gli stessi bianchi, con un numero di uomini liberi di due terzi inferiore al Nord, ma più pronto all'attacco, grazie alla moltitudine di avventurieri e sfaccendati cui dà ricetto - tutto dipendeva da un'offensiva rapida, audace, anche temeraria. Se i sudisti fossero riusciti a prendere Saint-Louis, Cincinnati, Washington, Baltimora e forse Filadelfia, avrebbero potuto far leva sul panico, e poi con la diplomazia e la corruzione avrebbero potuto assicurarsi il riconoscimento dell'indipendenza di tutti gli stati schiavisti. Se questo primo furibondo attacco fosse fallito, almeno nei punti essenziali, la loro posizione fatalmente sarebbe diventata ogni giorno peggiore, mentre contemporaneamente sarebbe aumentata la forza del Nord. Questo punto è stato ben compreso dagli uomini che avevano organizzato la congiura secessionista con spirito veramente bonapartista. Essi hanno iniziato la campagna secondo i piani; le loro bande di avventurieri si sono riversate nel Missouri e nel Tennessee, mentre le loro truppe più organizzate invadevano la Virginia orientale e preparavano un colpo di mano contro Washington. Con il fallimento di questo colpo, sul piano militare, la campagna sudista era perduta in partenza.

Il Nord è salito pigramente, con riluttanza sulla scena di guerra, com'era da prevedersi dato il suo maggiore sviluppo industriale e commerciale. Il meccanismo sociale qui era di gran lunga più complesso che nel Sud, e si richiedeva molto più tempo per imprimere questa insolita direzione al suo movimento. L'arruolamento dei volontari per tre mesi è stato un errore grande, ma forse inevitabile. La politica del Nord consisteva nel rimanere inizialmente sulla difensiva in tutti i punti cruciali, organizzare le sue forze, addestrarle con operazioni su piccola scala e senza correre il rischio di battaglie decisive, e appena l'organizzazione si fosse sufficientemente consolidata e l'elemento traditore fosse stato in qualche modo allontanato dall'esercito, passare finalmente ad un'offensiva energica e martellante, e soprattutto riconquistare il Kentucky, il Tennessee, la Virginia e la Carolina Settentrionale. La trasformazione dei civili in soldati richiedeva necessariamente più tempo nel Nord che nel Sud, ma una volta che si fosse compiuta si poteva contare sulla superiorità individuale dell'uomo del Nord.

Nell'insieme, tenendo conto anche degli errori di origine politica più che militare, il Nord ha agito secondo quei princìpi. La guerriglia nel Missouri e nella Virginia Occidentale, mentre proteggeva le popolazioni unioniste, abituava le truppe al servizio al fronte ed agli scontri a fuoco, senza esporle a sconfitte decisive. La grande disfatta di Bull Run è stata in un certo senso il risultato dell'errore precedente di arruolare volontari per tre mesi. Era assurdo permettere che una posizione forte, su terreno difficile e in possesso di un nemico di poco inferiore di numero fosse attaccata frontalmente da un esercito la cui prima linea era costituita da elementi inesperti. Il panico che si è impadronito dell'esercito dell'Unione al momento decisivo, per motivi ancora oscuri, non poteva sorprendere nessuno che avesse una conoscenza anche approssimativa della storia delle guerre popolari. Episodi analoghi accaddero molto spesso alle truppe francesi dal 1792 al 1795; tuttavia non impedirono a quelle stesse truppe di vincere le battaglie di Jemappes e Fleurus, Montenotte, Castiglione e Rivoli. I motteggi della stampa europea per il panico di Bull Run avevano una sola scusante alla loro stupidaggine: la millanteria di una parte della stampa americana del Nord prima della battaglia.

La tregua di sei mesi che è seguita alla sconfitta di Manassas è stata sfruttata dal Nord meglio che dal Sud. Non solo le file del Nord sono state rafforzate in misura maggiore che non quelle del Sud, ma anche gli ufficiali hanno ricevuto una migliore formazione, e la disciplina e l'addestramento delle truppe non ha incontrato nel Nord gli stessi ostacoli del Sud. I tradimenti e le intromissioni incompetenti sono stati eliminati progressivamente, e il periodo del panico di Bull Run appartiene già al passato. Ovviamente, gli eserciti di entrambe le parti non devono essere misurati secondo il metro dei grandi eserciti europei e nemmeno del primo esercito regolare degli Stati Uniti. Infatti Napoleone poteva addestrare battaglioni di reclute nelle caserme durante il primo mese, iniziare a marciare durante il secondo e guidarli contro il nemico nel terzo; ma allora ogni battaglione riceveva un rinforzo sufficiente di ufficiali e sottufficiali, ogni compagnia alcuni vecchi soldati, e il giorno della battaglia le nuove truppe erano unite in brigate insieme ai veterani che, per così dire, ne costituivano il nerbo. In America non esistevano tutte queste condizioni. Senza la considerevole massa dotata di esperienza militare che era emigrata in America in seguito ai moti rivoluzionari europei del 1848-1849, l'organizzazione dell'esercito dell'Unione avrebbe richiesto molto più tempo ancora. Il numero minimo dei morti e dei feriti in proporzione al totale delle truppe (di solito uno su venti) dimostra che la maggior parte delle battaglie, anche le più recenti, nel Kentucky e nel Tennessee, sono state combattute prevalentemente con armi da fuoco a raggio abbastanza lungo, e che le cariche all'arma bianca, quando vi sono state, o si sono arrestate subito di fronte al fuoco nemico o hanno volto il nemico in fuga prima che si arrivasse al combattimento a corpo a corpo. Nel frattempo la nuova campagna è stata iniziata sotto auspici più favorevoli con l'avanzata di Buell e Halleck attraverso il Kentucky fino al Tennessee.

Dopo la riconquista del Missouri e della Virginia Occidentale, l'Unione ha iniziato la campagna con l'avanzata nel Kentucky. Qui i secessionisti tenevano tre forti posizioni: i campi fortificati di Columbus sul Mississipi a sinistra, di Bowling Green al centro e di Mill Springs sul fiume Cumberland a destra. La loro linea si estendeva per trecento miglia da ovest ad est. L'estensione di questa linea non consentiva ai tre corpi di sostenersi a vicenda e offriva alle truppe dell'Unione l'opportunità di attaccarle separatamente con forze superiori. Il grande errore nella disposizione dei secessionisti era dovuto al loro tentativo di proteggere tutto quello che avevano occupato. Un solo campo centrale ben munito e fortificato, scelto come terreno di battaglia per uno scontro decisivo e tenuto dal grosso dell'esercito, avrebbe difeso molto meglio il Kentucky. Esso avrebbe dovuto metterle in una posizione pericolosa, qualora avessero tentato di avanzare ugualmente contro una concentrazione di truppe così forte.

Date le circostanze, gli unionisti hanno deciso di attaccare quei tre campi uno dopo l'altro, di fare uscire il nemico dalle sue postazioni e costringerlo ad accettare battaglia in campo aperto. Questo piano, conforme a tutte le regole dell'arte della guerra, è stato attuato con decisione e rapidità. Verso la metà di gennaio un corpo di circa 15 mila unionisti marciava su Mill Springs, che era tenuto da 20 mila secessionisti. Gli unionisti hanno manovrato in modo da far credere al nemico di avere a che fare soltanto con un debole corpo di ricognizione. Il generale Zollicoffer è caduto immediatamente nella trappola, è uscito dal suo campo fortificato e ha attaccato gli unionisti. Si è subito reso conto di avere di fronte una forza superiore: è caduto sul campo, mentre le sue truppe subivano una completa disfatta, pari a quella degli unionisti a Bull Run. Questa volta però la vittoria è stata sfruttata in ben altro modo.

L'esercito sconfitto è stato incalzato da presso finché non è arrivato, sfinito, demoralizzato, senza artiglieria da campo né salmerie, al suo accampamento a Mill Springs. Questo campo si trovava sulla riva settentrionale del Cumberland, cosicché nel caso di un'altra sconfitta le truppe non avevano aperta altra ritirata se non attraverso il fiume, con pochi battelli a vapore e chiatte fluviali. In genere troviamo che quasi tutti gli accampamenti dei secessionisti erano dislocati sulla sponda nemica del fiume. Occupare simili posizioni non solo è secondo le regole, ma è molto utile se si ha un ponte alle spalle. In tal caso l'accampamento serve da testa di ponte e dà a chi lo occupa il modo di impegnare le proprie forze a suo piacimento su entrambe le rive del corso d'acqua, mantenendo così il controllo assoluto del fiume. Senza un ponte alle spalle, invece, un accampamento sulla sponda nemica di un fiume taglia la ritirata dopo uno scontro sfortunato e costringe le truppe a capitolare, o le espone al massacro e all'annegamento, la sorte che è toccata agli unionisti a Ball's Bluff sulla sponda nemica del Potomac, dove li aveva spinti il tradimento del generale Stone.

Quando i secessionisti sconfitti avevano impiantato il loro accampamento a Mill Springs, avevano capito subito di dover respingere un attacco nemico contro le loro fortificazioni, altrimenti ne sarebbe seguita necessariamente la capitolazione entro brevissimo tempo. Dopo l'esperienza della mattinata avevano perduto fiducia nelle loro capacità di resistenza. Di conseguenza, quando il giorno dopo gli unionisti sono avanzati per attaccare l'accampamento, si son resi conto che il nemico aveva profittato della notte per abbandonare il campo, portando con sé, dall'altra parte del fiume, le salmerie, l'artiglieria e le munizioni. In tal modo l'estrema destra della linea secessionista si è ritirata verso il Tennessee, e il Kentucky orientale, dove la massa della popolazione è ostile al partito schiavista, è stato riconquistato all'Unione.

Nello stesso periodo - verso la metà di gennaio - sono iniziati i preparativi per cacciare i secessionisti da Columbus e da Bowling Green. Si teneva pronta una grande flottiglia di cannoniere corazzate e di battelli-mortaio, e si sparse ovunque la voce che essa doveva servire da scorta ad un forte esercito in marcia lungo il Mississipi da Cairo a Memphis e New Orleans. Ad ogni modo, tutte le azioni sul Mississpi erano semplicemente manovre diversive. Al momento decisivo le cannoniere furono portate sul fiume Ohio e da lì sul Tennessee, che risalirono fino a Forte Henry. Questo posto, insieme a Forte Donelson sul Cumberland, costituiva la seconda linea di difesa dei secessionisti nel Tennessee. La posizione era scelta bene, perché nel caso di una ritirata dietro al Cumberland, questo fiume ne avrebbe coperto il fronte, ed il Tennessee il fianco sinistro, mentre la sottile lingua di terra tra i due fiumi era protetta a sufficienza dai due forti stessi. La rapida azione degli unionisti, comunque, faceva breccia nella seconda linea prima ancora di attaccare l'ala sinistra e il centro della prima linea.

Nella prima settimana di febbraio le cannoniere degli unionisti comparvero davanti a Forte Henry, che si arrese dopo un breve bombardamento. La guarnigione fuggì a Forte Donelson, dal momento che le forze terrestri della spedizione non erano abbastanza consistenti da circondare la posizione. Allora le cannoniere ridiscesero il Tennessee, risalirono l'Ohio e di lì, lungo il Cumberland, arrivarono a Forte Donelson. Una sola cannoniera si avventurò audacemente su per il Tennessee, costeggiando lo stato del Mississipi e spingendosi fino a Florance nell'Alabama settentrionale, dove una serie di acquitrini e di secche (note col nome di Muscle Shoals) le impedirono di proseguire la navigazione. Il fatto che una sola cannoniera abbia compiuto questo lungo viaggio di almeno 150 miglia e poi sia ritornata, senza essere attaccata, dimostra come il sentimento unionista prevalga lungo il fiume - cosa che sarà molto utile alle truppe unioniste se dovranno spingersi tanto lontano.

La spedizione fluviale lungo il Cumberland coordinò allora i suoi movimenti con quelli delle forze di terra al comando dei generali Halleck e Grant. I secessionisti dislocati a Bowling Green si ingannarono sui movimenti degli unionisti. Di conseguenza rimasero tranquillamente nel loro accampamento per tutta la settimana successiva alla caduta di Forte Henry, mentre Forte Donelson veniva circondato dalla parte di terra da 40 mila unionisti e dalla parte del fiume veniva minacciato da una poderosa flottiglia di cannoniere. Come il campo di Mill Springs e Forte Henry, Forte Donelson aveva il fiume alle spalle, senza un ponte per la ritirata. Era la postazione più forte che gli unionisti avessero attaccato fino allora: le fortificazioni erano state predisposte con la massima cura, inoltre il luogo era abbastanza grande da ospitare i 20 mila uomini che l'occupavano. Il primo giorno dell'attacco le cannoniere fecero tacere il fuoco delle batterie puntate verso il fiume e bombardarono l'interno delle opere di difesa, mentre le truppe di terra respingevano il grosso dei secessionisti a cercare rifugio proprio sotto il tiro delle proprie opere di difesa. Il secondo giorno sembra che le cannoniere, che il giorno prima avevano subìto gravi danni, non abbiano fatto molto. Le truppe di terra, invece, dovettero sostenere uno scontro lungo e molto accanito con le colonne della guarnigione, che cercavano di sfondare l'alka destra del nemico per assicurarsi la linea di ritirata verso Nashville. Comunque, un vigoroso attacco sferrato dall'ala destra degli unionisti contro l'ala sinistra dei secessionisti, e i notevoli rinforzi che ricevette l'ala sinistra degli unionisti, decisero le sorti dello scontro in favore degli attaccanti. Parecchie opere avanzate erano state travolte; la guarnigione, costretta entro le sue linee di difesa interne, senza possibilità di ritirata e chiaramente incapace di resistere ad un ulteriore assalto, il giorno dopo si piegava ad una resa senza condizioni.

Die Presse, 26 marzo 1862

 


Ultima modifica 14.10.2000