Jenny von Westphalen

Friedrich Engels (1881.12.05)


Orazione funebre di Jenny von Westphalen pronunciata da Engels al cimitero di Highgate

Eccerpito da Lafargue: Ricordi di Marx


Amici! La magnanima donna che abbiamo seppellito era nata nel 1814 a Salzwedel. Suo padre, il barone di Westfalia, fu subito dopo trasferito a Treviri come consigliere di Stato, e li entrò in intima amicizia colla famiglia Marx. I bambini crebbero assieme e le due nature dotate si trovarono. Quando Marx entrò nell'Università la comunità della loro sorte era già decisa.

Nel 1843, dopo la soppressione della prima “Gazzetta renana” redatta per lungo tempo da Marx, ci furono le nozze. Da allora nonché condividere la sorte, il lavoro e la lotta del marito, Jenny Marx vi partecipò con elevato intelletto e fervente passione.

La giovane coppia andò a Parigi in un esilio volontario, che presto diventò coatto. Il governo prussiano perseguitò Marx pure colà. Devo aggiunger con rammarico che un uomo come Alessandro Humboldt si prestò per ottenere il decreto di espulsione di Marx. La famiglia dovette recarsi a Bruxelles. Col Quarantotto scoppiarono disordini pure a Bruxelles e nonché arrestare Marx, il governo belga non ebbe ritegno di gettar in carcere pure la moglie senza motivo.

Lo slancio rivoluzionario del 1848 durò meno di un anno. Nuovo esilio, prima a Parigi, poi a Londra per via d'una nuova ingerenza del governo francese. E stavolta per Jenny Marx fu un vero esilio con tutti i suoi orrori. Tollerò le angustie materiali per cui vide scendere nella tomba due bambini e una figlioletta ma le dolse profondamente che il governo e l'opposizione borghese (dai volgari liberali ai democratici) si unirono in una gran congiura contro suo marito che riempirono di calunnie misere e infami; che tutta la stampa fece coro e gli impedì ogni difesa onde in quel momento Marx fu inerme davanti ad avversari spregevoli per lui e la moglie. E ciò durò a lungo ma non per sempre.

Il proletariato europeo recuperò condizioni di vita atte a muoversi in modo indipendente, in una certa misura. Fu fondata l'Internazionale. La lotta di classe del proletariato penetrò di Paese in Paese, e suo marito lottava fra i primi e al primo posto. Allora iniziò per lei un tempo che controbilanciò molte dure sofferenze. Ea vide dissolversi come pula al vento le calunnie piovute su Marx dense come grandine; vide il suo insegnamento (che tutti i partiti reazionari, sia feudali sia democratici, si erano applicati per sopprimere) diffondersi in tutti i Paesi e in tutte le lingue civili. Ea vide il movimento proletario, col quale tutto il suo essere era cresciuto, scuoter dalle fondamenta il vecchio mondo, dalla Russia all'America e, sfidando ogni resistenza, marciare innanzi sempre più certo della vittoria. E una delle sue ultime gioie fu la schiacciante prova di vigore incrollabile data dai nostri operai tedeschi nelle ultime elezioni al Reichstag.

Ciò che per quasi 40 anni tale donna ha dato al movimento, con spirito critico sì acuto, col suo tatto politico, con l'energia e la passione del suo carattere, con la sua devozione pei compagni di lotta, non ha avuto pubblicità e non è registrato negli annali della stampa contemporanea; si deve averlo visto di persona. Ma io so che se le donne dei profughi della Comune la ricorderanno spesso allora tanto più spesso noi sentiremo la mancanza del suo consiglio ardito e saggio (ardito senza millanteria, saggio senza scortesia).

Non serve che dica delle sue qualità personali, indimenticabili pei presenti. Se mai c'è stata una donna la cui maggiore felicità consisté nel rendere felici gli altri, è stata questa donna



Ultima modifica 2019.01.12