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E

 

 


Eastman Max
Eberlein H.
Ebert
Eichhorn von

Einstein, Albert
Ejtingon Leonid
Engels Frederick
Enrico II

Enrico IV
Epe Heinz
Ercole Ercoli
Ermen Gottfried

Eastman Max (1883-1969)
tra i primi sostenitori americani dell'Opposizione di Sinistra, per quanto non fosse inscritto a nessun partito. Tradusse molti scritti di Trotsky. Più tardi divenne anti-comunista.

Eberlein H., vedi Albert M.

Ebert

von Eichhorn
Field-Marshal, comandante delle forze tedesche in Ucraina, assassinato in Russia (insieme al ambasciatore tedesco Conte Marbach-Harff) nel luglio 1918 dai Social Rivoluzionari allo scopo di rinvigorire le ostilità tra Russia e Germania.

Einstein, Albert (1879-1955)
scienziato tedesco di origine ebraica, riconosciuto come uno degli intelletti più creativi dell'intera storia umana; Albert Einstein, nei primi 15 anni del ventesimo secolo, avanzò una serie di teorie che rivoluzionarono il modo di intendere spazio, tempo, gravitazione e metodologia della ricerca scientifica. Egli si autodefinì come una viaggiatore solitario con "appassionato senso di giustizia e responsabilità sociale". Grazie alla sua notorietà ebbe la possibilità di alzare la sua influente voce a favore delle cause del pacifismo, della libertà e del sionismo.
Sotto la dura e pedante irreggimentazione del diciannovesimo secolo, Einstein mostrò scarse abilità scolastiche. Già all'età di dodici anni, egli decise di devolvere la propria esistenza alla risoluzione degli enigmi del mondo; tre anni più tardi, dati i suoi scarsi risultati in storia, geografia e lingue straniere, egli abbandonò la scuola senza diploma e raggiunse la sua famiglia a Milano. Riprese poi a studiare in Svizzera (assumendo successivamente nazionalità svizzera), dove si laureò in fisica e matematica. Einstein iniziò ad abbozzare la sua teoria della relatività ancora sedicenne.
Nel 1914, in Germania, egli si dimostrò esplicitamente critico nei confronti del militarismo tedesco (all'interno di un ambiente accademico genericamente passiva), ma a quel tempo si dimostrò maggiormente interessato al perfezionamento della sua teoria della relatività. Poi, durante la guerra, accentuò progressivamente il suo impegno pacifista.
Con la crescita dell'anti-semitismo in Germania, Einstein cominciò ad essere censurato per il suo "bolscevismo in fisica", e l'odio nei suoi confronti negli ambienti di destra prese ad aumentare enormemente quand'egli si proclamò apertamente sionista. L'impegno pacifista cominciò quindi ad occupare fette sempre maggiori del suo tempo e giunse fino alla creazione di un fondo pacifista mondiale volto a creare una massiccia pressione pubblica nella Conferenza per il Disarmo Mondiale tenutasi a Ginevra nel febbraio 1932-8230; qui Einstein realizzò che i suoi sforzi a sostegno della pace mondiale e della comprensione tra gli uomini non erano serviti pressoché a nulla.
Nel 1933, poco dopo l'ascesa di Hitler al potere, Einstein rinunciò alla sua cittadinanza tedesca e abbandonò il paese. Per rappresaglia le truppe naziste saccheggiarono la sua casa estiva nelle vicinanze di Berlino e confiscarono la sua barca a vela. Einstein era allora talmente convinto che la Germania nazista si stesse preparando per la guerra che fece il possibile per spronare l'Europa ad armarsi per preparasi a difendersi.
Niels Bohr, il grande fisico danese, avvertì Einstein nel 1939 che il profugo tedesco Lise Meitner era riuscito ad ottenere la scissione di un atomo di uranio con una piccolissima perdita di massa totale trasformata in energia. Bohr sostenne allora che, se una controllata reazione a catena di scissioni di atomi di uranio si fosse dimostrata realizzabile, ne sarebbe scaturita una grandiosa esplosione. Einstein si dimostrò scettico, ma esperimenti di laboratorio compiuti negli USA dimostrarono la fattibilità di quest'idea. Con la guerra in Europa considerata ormai come imminente ed il timore che gli scienziati nazisti avrebbero potuto costruire per primi tale ordigno, Einstein venne persuaso dai suoi colleghi a scrivere una lettera al presidente americano Franklin D. Roosevelt chiedendogli appoggio per la ricerca scientifica sulla bomba atomica: nacque così il Progetto Manhattan. Einstein non prese però parte al lavoro svoltosi a Los Alamos e venne a conoscenza dei suoi risultati solo dopo lo sterminio di Hiroshima. Egli reagì allora con prontezza per prevenire un ipotetico uso futuro di tale strumento di distruzione, sponsorizzando la costituzione di un governo mondiale disegnata da Gran Bretagna, USA e Russia. Idea non accolta dalle forze politiche dominanti.

Ejtingon Leonid

Engels Frederick (1820-1895)
socialista, nato a Barmen il 28 novembre 1820 da famiglia borghese politicamente conservatrice.
"Nel 1838 Engels, senza aver completato le scuole superiori, fu costretto da circostanze familiari a trovarsi un lavoro in un'impresa commerciale come impiegato a Brema. Gli affari commerciali non hanno impedito a Engels di proseguire la sua educazione politica e scientifica. egli iniziò a disprezzare l'autocrazia e la tirannia dei burocrati quando ancora era studente. Lo studio della filosofia lo portò oltre. A quel tempo gli insegnamenti di Hegel dominavano la filosofia tedesca, ed Engels divenne un suo seguace. Per quanto Hegel fosse un ammiratore dello Stato autocratico prussiano, al cui servizio fu docente all'Università di Berlino, i suoi insegnamenti erano rivoluzionari. La fede hegeliana nella ragione umana e nei suoi diritti e le fondamentali tesi della sua filosofia sul fatto che l'universo è sempre in un costante processo di cambiamento e sviluppo, portarono alcuni filosofi berlinesi suoi discepoli – quelli che si rifiutavano di accettare la situazione esistente – a concepire l'idea che la lotta contro questa situazione, la lotta contro l'ingiustizia del presente e i suoi mali prevalenti, avesse anch'essa radici nella legge dell'eterno sviluppo. [...] Mentre accettarono l'idea dell'eterno processo di sviluppo, Marx ed Engels rigettarono i suoi preconcetti idealistici; in relazione alla vita reale, essi videro che non è lo sviluppo della mente che spiega lo sviluppo della natura ma che, al contrario, la spiegazione dello sviluppo mentale può essere derivata dalla natura, dalla materia... a differenza di Hegel e di altri hegeliani, Marx ed Engels furono materialisti".
Insieme agli studi filosofici Engels cominciò a intraprendere, pur senza porre fine alle sue attività commerciali, un'attività di propaganda di idee radicali e socialiste in articoli di giornale e discorsi.
Dopo aver lavorato come commesso a Bremen ed essere stato arruolato come soldato volontario a Berlino per un anno (nel 1842), egli si trasferì per due anni a Manchester, dove suo padre era cooproprietario di un'impresa cotoniera.
"Qui Engels non stette tutto il tempo seduto in ufficio ma vagabondò per i sobborghi nei quali i lavoratori vivevano ingabbiati ed ebbe modo di vedere con i propri occhi la miseria e la povertà in cui questi versavano. Ma egli non si limitò alle sole considerazioni personali. Lesse tutto ciò che era già stato precedentemente rilevato da altri sulla condizione del proletariato inglese e studiò accuratamente tutti i documenti ufficiali che poté procurarsi. Il risultato di questi studi e di queste osservazioni fu la stesura di un libro apparso nel 1845: La Condizione della classe operaia in Inghilterra [ ...] Già prima di Engels molte persone avevano descritto le sofferenze del proletariato ed indicato la necessità di aiutarlo. Engels fu però il primo a dire che il proletariato non era semplicemente una classe sofferente e che è, infatti, la vergognosa condizione economica in cui vive il proletariato a guidarlo in modo inarrestabile verso la sua lotta per la definitiva emancipazione. E attraverso la sua lotta il proletariato aiuterà se stesso. Il movimento politico del proletariato porterà inevitabilmente i lavoratori a comprendere che la loro unica salvezza è il socialismo. D'altra parte, il socialismo diverrà una forza solo nel momento in cui diverrà lo scopo principale della battaglia politica della classe proletaria. Il movimento politico del proletariato porterà inevitabilmente i lavoratori a comprendere che la loro unica salvezza è il socialismo. D'altra parte, il socialismo diverrà una forza solo nel momento in cui diverrà lo scopo principale della battaglia politica del proletariato".
Nel 1844 egli lavorò per il Deutsch-Französische Jahrbücher, pubblicato a Parigi da Arnold Ruge e Karl Marx. Lo stesso anno egli tornò a Barmen e l'anno successivo partecipò all'assemblea comunista organizzata da Moses Hess e Gustav K?ttgen a Elberfeld. Quindi, fino al 1848, visse tra Parigi e Bruxelles. Nel 1846 si unì, con Marx, alla Lega dei Comunisti (organizzazione segreta tedesca) e rappresentò i comunisti parigini ai due congressi che la Lega tenne a Londra nel 1847. Su istruzione della Lega egli scrisse, con Marx, il Manifesto Comunista indirizzato ai "proletari di tutti i paesi", pubblicato pochi mesi prima della rivoluzione del febbraio 1848.
Nel 1848 e nel 1849 Engels lavorò a Colonia per la Neue Rheinische Zeitung pubblicata da Marx, e, dopo la sua soppressione, contribuì nel 1850 alla Politisch-oekonomische Revue. Egli assistette alle rivolte di Elberfeld, Palatinate e di Baden e partecipò come volontario alla campagna di Baden-Palatinate. Dopo la sconfitta dei ribelli di Baden, Engels tornò in Inghilterra come rifugiato e riprese a lavorare a Manchester nell'impresa del padre. Con questo suo lavoro egli rese possibile a Marx la continuazione della stesura del Capitale. Nel 1869 egli decise di ritirarsi dagli affari e l'anno seguente raggiunse l'amico e compagno Marx a Londra.
I due ripresero a lavorare congiuntamente. Il risultato di questa "ri-unificazione" fu, "per Marx, il Capitale, il più grandioso lavoro di politica economica dei nostri tempi, e, per Engels, uno svariato numero di lavori grandi e piccoli. Marx lavorò all'analisi del complesso fenomeno dell'economia capitalista. Engels, con semplici scritti, spesso di carattere polemico, si occupò di problematiche scientifiche più generiche e di diversi fenomeni del passato e del presente, analizzati nell'ottica della concezione materialistica della storia e dell'economia politica marxiana".
Durante il lungo periodo passato in Inghilterra, Engels non smise mai di lavorare per l'Internazionale, sorta nel 1864, all'interno della quale ricoperse il ruolo di Segretario per l'Italia, la Spagna e il Portogallo.
"Marx morì prima di poter dare gli ultimi ritocchi al suo vasto lavoro sul capitale. Le linee generali conclusive erano però già state tracciate e, dopo la morte del suo amico, Engels si assunse l'oneroso compito di sistemare e pubblicare il secondo ed il terzo volume del Capitale. Dopo la morte di Marx, Engels continuò da solo la sua attività di leader e consigliere dei socialisti europei. I suoi consigli e le sue istruzioni erano ricercati con pari intensità sia dai socialisti tedeschi, la cui forza, nonostante le persecuzioni del Governo, cresceva con costanza e rapidità, sia dagli spagnoli, dai rumeni e dai russi, che erano costretti a ponderare e soppesare tutti i loro primi passi. Tutti loro trassero insegnamenti dal bagaglio di conoscenze e dall'esperienza dell'ormai vecchio Engels".
Frederick Engels morì a Londra il 5 agosto 1895.
Con queste parole Lenin diede l'ultimo addio all'uomo che tanto fece per la costruzione di un mondo socialista: "Dopo il suo amico Karl Marx (che morì nel 1883), Engels fu il più grande scienziato e maestro del proletariato moderno dell'intero mondo civilizzato. Dal momento in cui il fato unì Karl Marx e Frederick Engels, i due amici dedicarono il lavoro di tutta una vita ad una causa comune [...] Questo severo combattente ed austero pensatore possedeva un animo profondamente affettuoso [...] Il servizio reso da Marx ed Engels al proletariato può essere espresso con queste poche parole: essi hanno insegnato alla classe operaia a conoscere se stessa e ad avere coscienza di se stessa, ed essi hanno sostituito la scienza a dei sogni. Questo è il motivo per cui il nome di Engels sarà ricordato da ogni lavoratore [...] Sia reso sempre onore alla memoria di Frederick Engels, grande lottatore e maestro del proletariato!"
Lenin, "Articolo biografico su Fredrick Engels", autunno 1895.

Enrico II di Lorena duca di Guisa (1614-1664),
avventuriero politico dell'epoca di Richelieu e della Fronda. Arcivescovo di Reims a 15 anni, rinunciò alla carica quando, alla morte del fratello, acquisì il titolo di duca di Guisa e i beni corrispondenti. Al tempo della rivolta di Masaniello si recò a Napoli per far valere, a danno della Spagna, le pretese della sua famiglia sul regno di Napoli. Divenne generalissimo dei napoletani, ma preso dagli spagnoli fu a lungo loro prigioniero. Liberato tornò in Francia, dove si schierò con la Fronda, tradendola dopo pochi mesi a favore della corte del Mazarino.

Enrico VI, re d'Inghilterra (1421-1471, re dal 1422),
appartenente alla famiglia di Lancaster, noto per la sua mitezza e la passione agli studi. Nel corso della guerra civile per la difesa dei trono contro le forze della famiglia di York, guidate da Edoardo IV e dal fratello di questi, il futuro re Riccardo III, Enrico VI, sconfitto e imprigionato, fu assassinato nella Torre di Londra.

Epe Heinz, vedi Held Walter.

Ercole Ercoli pseudonimo di Palmiro Togliatti.

Ermen Gottfried
proprietario di un'impresa cotonifera, la "Ermen and Engels". Engels fu inizialmente un impiegato di Ermen, per poi diventarne socio per oltre vent'anni. I redditi così guadagnati da Engels resero possibile a Marx, malgrado tutte le difficoltà, di continuare il suo lavoro di stesura del Capitale.


Ultima modifica 22.11.2003